La storia del manifesto pubblicitario

cartelli

Il manifesto pubblicitario è una delle forme più antiche di pubblicità che esistano, intorno alla secondà metà del 800. Periodo della Seconda Rivoluzione Industriale dove gli industriali si cimentano per la prima volta nella riproduzione in serie.Quando a Parigi e Londra si diffondono locali notturni, teatri, cabaret, nasce l’esigenza del calendario di spettacoli da pubblicizzare ed i tipografi scoprono la cromolitografia, tecnica che permette di eseguire dei disegni a colori su un foglio di carta attraverso l’uso di matrici in pietra. Questo fu il primo modello, poi ad oggi grazie all’arrivo della tecnologia i manifesti sono cambiati. Per dimensioni, grafica, colori e soprattutto velocità nei tempi, nella realizzazione di un cartello pubblicitario. Uno dei fondatori dei primi manifesti fu Chéret l primo a dare importanza alla parte figurativa rispetto ai testi.. Le sue locandine erano molto particolari perchè ritrevano  figure femminili nonchè prime “modelle pubblicitarie” della storia.

Il primo manifesto pubblicitario italiano

Il primo manifesto pubblicitario, pubblicato in Italia da Rossetti per l’opera lirica “Faust” di Gounod del 1863. Successivamente, nel 1889 il pittore e pubblicitario tedesco Adolf Hohenstein creò una locandina a colori per l’opera lirica “Edgar” di Giacomo Puccini.

Il cartellonismo italiano è stato di coinvolgere un nuovo linguaggio grafico e verbale per annunci, cartelloni murali, riviste e cartelloni di opera.

L’evoluzione dagli anni ‘50

Le locandine ed eventi cartelli di propaganda furono visti state inserite e prodotte nella Seconda Guerra Mondiale, in Italia, nel periodo del Fascismo. Ma negli anni ‘50 il manifesto pubblicitario torna a completo servizio del commercio.

Con la nascita della Rai, si creò un nuovo linguaggio pubblicitario, che servì ad incrementare di nuovo il commercio. Ricordando che con la ripresa dell’economia ( il Boom Economico) vennero lanciati tantissimi prodotti sul mercato e che andavano inseriti e affiancati con l’intervento della pubblicità; dai cartelli pubblicitari, al carosello, alla radio.

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